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Tag: analisi grafica

S&P500 futures – Rep. 77/2017

lunedì, 12 marzo 2018 da Chiara

S&P500 futures

Dati altalenanti per il mercato del lavoro negli Stati Uniti che sembra aver risentito degli uragani che si sono abbattuti sulle coste del paese nel mese scorso e potrebbero colpire ancora nelle prossime settimane.

Nel dettaglio, il numero di nuove buste paga non agricole nell’economia è sceso di 33 mila unità, invertendo il trend dei mesi precedenti quando il dato segnava 209 mila in più rispetto ad agosto. Si tratta del peggior dato degli ultimi anni e probabilmente l’impatto degli uragani è stato maggiore di quanto ci si aspettasse.

I dati hanno sorpreso qualunque previsione in quanto ci si aspettava un aumento di 90 mila posti di lavoro e risulta così nettamente inferiore a quello ADP che parlavano di una crescita che potesse arrivare ai 135 mila.

Ricordiamo, brevemente, che La Automatic Data Processing (ADP) è una società statunitense (leader nella gestione in outsourcing delle buste paga) che ogni mese pubblica l’Adp national employment report: misura la variazione mensile dell’occupazione americana nel settore privato (esclusa l’agricoltura). I dati sono costruiti attraverso un sondaggio su circa 500mila aziende e sono processati con metodologie statistiche simili a quelle usate dall’Ufficio Usa delle statistiche del lavoro. Il campione Adp viene costantemente modificato per renderlo rappresentativo del mercato del lavoro.

Cala però il tasso di disoccupazione che scende a 4,2% mentre la crescita dei salari sono cresciuti dello 0,2%, segnando così un rialzo generale dello 0,5%. Scende anche Il settore privato segnando un decremento di 40 mila unità, mentre aumenta la retribuzione statale. I dati sul lavoro saranno valutati attentamente dalla Federal Reserve, soprattutto in ottica di normalizzazione della sua politica monetaria. Prima dell’uscita di questi dati, lo strumento di controllo del tasso Fed segnava l’87,8% di probabilità di un rialzo a dicembre.

Vediamo se e come questo brusco rallentamento sul fronte delle buste paga, impatterà sulle previsioni di un ultimo rialzo dei tassi pria della fine dell’anno.

Questo dal fronte dei dati macro. Sotto il profilo squisitamente grafico, diventa tecnicamente difficile commentare il mercato che da diversi mesi continua a salire senza scossoni.

Giovedì 5 ottobre, l’indice Vix che registra e considera il valore delle opzioni scambiate sull’indice S&P500, meglio conosciuto come “indice della paura”, ha chiuso al livello più basso della sua storia, precisamente dal 1993 quando venne introdotto per la prima volta.
Indicazione che descrive esattamente l’attuale stato dei mercati azionari Oltreoceano che stanno per frantumare un altro record e segnare la striscia più lunga della storia dei listini statunitensi senza un ribasso superiore al 3%.
Insomma, Wall Street continua la sua inarrestabile corse destinazione Paradiso.

In basso il grafico del derivato da inizio estate ad oggi – time frame orario –

 grafico 1 report 77/2017

Abbiamo evidenziato l’angolo che forma la trend line dai minimi di area 2.420, minimi dal quale è partito l’ultimo strappo rialzista. È un angolo di 54 gradi, ampiezza che non è sostenibile a lungo; dunque non sappiamo quando, ma sappiamo che le quotazioni necessitano di un periodo di consolidamento che consenta al rialzo di avanzare con un angolo “sopportabile”.

Dunque area 2.550 potrebbe essere l’area che determinerà una pausa di consolidamento del trend e che quindi consentirà ai ribassisti di vivere qualche giornata di gloria.

Evidentemente allo stato area 2.500 diventa area di supporto dalla quale dovrebbero riprendere gli acquisti.

Più su, invece, qualsiasi previsione lascia un po’ il tempo che trova: ci muoviamo ormai da mesi su territori mai esplorati.

Solo per curiosità ricordiamo come nella giornata di giovedì il NASDAQ ha segnato il suo cinquantaquattresimo record in chiusura da inizio anno!!

Mantenere la calma, non anticipare le mosse del mercato e, come sempre, buon trading!!

 

DISCLAIMER

Questa analisi non costituisce in alcun modo un servizio di consulenza finanziaria, né offerta al pubblico: le informazioni pubblicate sono di natura standardizzata e generale e non costituiscono pertanto una precisa raccomandazione ad investire, ad acquistare o vendere alcuno degli strumenti finanziari analizzati. 

Eventuali decisioni di investimento che ne dovessero conseguire sono assunte, da parte dell’utente, in piena autonomia ed a proprio esclusivo rischio.

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FTSE Mib e Elliott Rep. 66/2017

giovedì, 28 settembre 2017 da Luca Bersani

FTSE MIB FUTURES E LE ONDE DI ELLIOTT 

Proponiamo oggi una riflessione sul nostro indice dei titoli a maggiore capitalizzazione, il FTSE MIB 40, basato sulle onde di Elliott.

L’indice nel mese di dicembre dello scorso anno ha rotto una congestione rettangolare piuttosto ampia (1000 punti) che ne ha contenuto i movimenti per un periodo piuttosto lungo, circa sei mesi, da giugno a dicembre.

In basso il grafico degli ultimi cinque anni.

 

Abbiamo provato ad indicare le 5 onde di impulso e le tre di correzione, secondo la teoria di Elliott. Non è mai certa la correttezza della misurazione, soprattutto quando si cerca di utilizzare Elliott per anticipare punti di svolta del mercato. A posteriori sembrano abbastanza certe le 5 onde che hanno portato l’indice dal minimo del marzo 2009 al massimo del luglio del 2015.

Sembrano anche abbastanza precise le 3 onde di correzione che hanno guidato lo storno terminato con il minimo del 2016, quello conseguente l’esito del referendum che ha sancito l’uscita della UE dell’Inghilterra.

A questo punto azzardiamo il conteggio che, ancora in essere, sta guidando il rialzo partito proprio da quel minimo. L’indice, mentre scriviamo, è alle prese con l’area 22.500, area di forte resistenza e valore dal quale è partita l’ultima importante gamba di ribasso. Crediamo che una pausa di riflessione/consolidamento, l’indice se la concederà su questi valori.

Potremo, invece, cominciare a credere corretta anche l’indicazione sulla attuale posizione dell’indice, e quindi ultima fase di onda 5, non appena verranno violati alcuni livelli di supporto.

Nello specifico la rottura di area 21.800 potrebbe rappresentare un campanello di allarme in tal senso, convincendoci che ci avviciniamo a delle prese di profitto più importanti di quelle fino ad oggi sperimentate.

Rimaniamo alla finestra ma teniamo a mente questo grafico che per gli “Eliottiani” è una sorta di vademecum operativo in grado di condizionarne l’operatività. Noi, meno integralisti, consideriamo le analisi fatte con l’utilizzo delle onde solo un elemento in più da tenere in considerazione, insieme ad altri….

Se poi volessimo aggiungere anche una riflessione sui ritracciamenti di Fibonacci rispetto agli ultimi movimenti del mercato, possiamo prendere in esame l’intero strappo rialzista partito ad inizio estate ovvero solamente l’ultimo partito da area 21250 di fine agosto, per poter indicare dei livelli di approdo in su e in giù dell’indice in grado di aiutarci per i prossimi giorni.

Teniamo a mente che area 22.500, dove siamo adesso è area importante di resistenza dalla quale possono generarsi movimenti più importanti di quelli sperimentati in questi giorni. In basso le tabelle che indicano i livelli:

la prima per ritracciamenti sull’intero movimento 20.500-22.500

 La seconda solo per il movimento minore da 21.250-22.500

 

 Teniamo, dunque a mente questi valori e verifichiamo la tenuta di questi livelli, anche per trading intraday.

Come sempre, buon trading!!

  

DISCLAIMER

Questa analisi non costituisce in alcun modo un servizio di consulenza finanziaria, né offerta al pubblico: le informazioni pubblicate sono di natura standardizzata e generale e non costituiscono pertanto una precisa raccomandazione ad investire, ad acquistare o vendere alcuno degli strumenti finanziari analizzati. 

Eventuali decisioni di investimento che ne dovessero conseguire sono assunte, da parte dell’utente, in piena autonomia ed a proprio esclusivo rischio.

 

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FTSE Mib futures: analisi grafica Rep. 65/2017

giovedì, 28 settembre 2017 da Luca Bersani

FTSE MIB FUTURES: ANALISI GRAFICA

Il derivato sul nostro indice, scadenza dicembre, apre lunedì in evidente GAP!! I corsi strappano immediatamente al rialzo in apertura la mattina aprendo in area 22.200 e lasciandosi alle spalle un vuoto (un gap per l’appunto) di 100 punti.

In basso il grafico del nostro derivato:

 

Ben visibile e indicata con le due linee di supporto, l’area di gap lasciata aperta lunedì mattina in apertura, che ha portato i corsi direttamente in area 22.200, area dalla quale il derivato ha trovato la forza per spingersi ancora più su fino area 22.300-22.350 che rappresenta oltretutto la proiezione della congestione rettangolare che aveva contenuto il derivato per alcuni giorni.

La volatilità è davvero ai minimi e i movimenti molto contenuti. Non si scorgono, al momento, motivi grafici o tecnici in grado di indicarci un’imminente cambio di trend. Quello che appare certo è che, come sempre, il mercato cercherà di “chiudere” questo gap lascito aperto lunedì, appoggiandosi almeno alla prima forte fascia di supporto di area 22.100. In realtà il supporto di maggior rilievo lo individuiamo in area 21.900 ed è lì che lo “aspettiamo” per ipotizzare interventi di ingresso a mercato.

Rimane questa una fase nella quale preferiamo attendere che il mercato ci dica qualcosa di più preciso e ci faccia capire se di falsa rottura si tratta o se il mercato ha ancora da riservarci un autunno di crescita.

Anche questa volta prudenza e buon trading!!

 

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Eventuali decisioni di investimento che ne dovessero conseguire sono assunte, da parte dell’utente, in piena autonomia ed a proprio esclusivo rischio.

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FTSE Mib futures: analisi grafica Rep. 64/2017

giovedì, 28 settembre 2017 da Luca Bersani

 FTSE MIB FUTURES: ANALISI GRAFICA

Conformazione grafica differente dai “colleghi” europei per il derivato sul nostro indice guida: il Ftse Mib. Se, infatti, debolezza e correzione hanno caratterizzato il Dax e lo stoxx già dal mai mesi di maggio/giugno, il nostro derivato ha proseguito nel suo trend di crescita almeno sino ai primi di agosto. L’otto agosto registriamo l’ultimo massimo in area 22.000 poi, una certa debolezza con piccole correzioni che non sono andate oltre, al momento i 21.350 punti.

Siamo, è vero, nella parte bassa di un canale ma a differenza dello Stoxx e del Dax che abbiamo visto essere nella parte alta del loro canale, questo è ancora tutto sommato un canale di un trend di crescita.

Le ultime sedute hanno avuto un andamento piuttosto erratico compresse tra 21.500 e 21.800, solo 300 punti rendendo difficili operazioni di trading over night. Anche il nostro derivato va a scadenza venerdì 15, suggeriamo per questo di utilizzare la successiva scadenza di dicembre per operazioni che si intendano over night.

Dal doppio minimo fatto registrare nel mese di febbraio in area 18.500 il derivato ha intrapreso un percorso di crescita che lo ha portato fino area 22.000. Negli ultimi giorni si nota una perdita di forza relativa che al momento non si è tradotta in una vera e propria correzione. Tutta la scorsa settimana il supporto di area 21.500 ha tenuto con relativa facilità.

In alto il particolare delle ultime sedute con il doppio massimo in area 22.000 e una conformazione a triangolo dalla quale siamo prossimi a venire fuori o rompendo i massimi di area 22.000 o rompendo il canale che ha supportato la crescita in questi ultimi 6 mesi. Consigliamo ancor di più prudenza e di non anticipare il mercato; la rottura con volumi di area 22.000/22.100 ci consente di aprire posizioni long con primo target area 22.500.

Si possono aprire posizioni short in rottura del canale prima citato e cioè con il cedimento di area 21500/21.350 con primo target area 21.000 punti. Ovviamente da settimana prossima con l’analisi della scadenza dicembre avremo dei nuovi valori di riferimento ma la situazione da un punto di vista grafico sarà di continuità con l’analisi appena fatta.

Anche questa volta prudenza e buon trading!!

 

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DAX futures: analisi grafica Rep. 63/2017

giovedì, 28 settembre 2017 da Luca Bersani

 DAX FUTURES: Analisi Grafica

Anche l’indice DAX supera le scadenze tecniche di settimana scorsa senza scossoni: il derivato scadenza settembre chiude le contrattazioni in area 12.500 e continua a galleggiare su questi valori.

Rimane confermata la figura tecnica di fuoriuscita dal canale ribassista che ha guidato l’indice per tutto il periodo estivo ma non ancora assistiamo ad una vera e propria ripresa del cammino verso area 13.000, area dalla quale si è innescata la debolezza di cui abbiamo parlato nei nostri precedenti aggiornamenti.

Postiamo in basso il grafico dell’ultimo mese e notiamo:

 

1) Che la fuoriuscita dal canale ribassista appare confermata

2) Che sembra giunto il momento per un re-test sulla linea del canale, quindi in area 12.100 – 12.250.

3) Che fino a che non si supera il precedente massimo di area 13.000 non si può parlare ancora di vera e propria ripresa di up-trend, nonostante la figura grafica ci confermi la fine della debolezza che ha caratterizzato il derivato per tutta la durata della scadenza settembre.

Non ci sentiamo su questi livelli di consigliare né di prendere posizione long sul derivato, anticipando di fatto la rottura dei precedenti massimi, né di anticipare movimenti di storno in direzione del canale. Sembra preferibile come strategia operativa aspettare la rottura dei precedenti massimi ovvero comprare la debolezza e quindi prendere posizione al primo storno delle quotazioni che dovrebbe portare i corsi in area 12.100-12.200.

Molto dipenderà, come sempre, anche dai movimenti che si determineranno sugli altri mercati e gli sviluppi della situazione politica internazionale e le decisioni della FED sulle prossime scelte sui tassi di interesse. Anche in questo caso, infatti, il mercato è spaccato praticamente in due tra chi scommette su un’ulteriore innalzamento di un quarto di punto prima di fine anno e chi ritiene che non vi siano al momento le condizioni per un’ulteriore inasprimento del costo del danaro.

Postiamo anche un grafico storico partente dal minimo del marzo 2009, minimo dal quale è partito il ciclo rialzista di fatto ancora in essere.

 

Per gli amanti di Elliott, potremmo anche essere giunti al termine delle 5 onde rialziste ed essere al momento nella prima onda di correzione.

Questi “conteggi” lasciano sempre un po’ il tempo che trovano perché non è mai agevole essere certi di essere dalla parte giusta del conteggio, almeno fino a quando non arrivano conferme grafiche in tal senso con chiusure settimanali, in questo caso, al di sotto dei 12.900 punti.

Ne riparleremo meglio e più in dettaglio nei prossimi aggiornamenti.

Intanto, come sempre, buon trading!!

 

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S&P500 futures: analisi grafica Rep. 62/2017

giovedì, 28 settembre 2017 da Luca Bersani

S&P500 futures: analisi grafica

Chiude la settimana con una ennesima dimostrazione di forza e di salute: la tanto attesa soglia dei 2.500 punti conquistata in chiusura di seduta e sembra al momento anche intenzionata ad essere tenuta e difesa.

Passano anche i tanto attesi e temuti effetti della stagione degli uragani, quest’anno particolarmente violenta, per il momento nel dimenticatoio le paure per la situazione coreana, e allo stesso modo poca importanza sembrano avere per gli operatori le mosse future della banca centrale americana: il mercato sembra conoscere una sola strada, quella dei rialzi, e nulla sembra essere in grado di scalfire tanta forza e tanta fiducia, tanto che al momento solo questa univoca tendenza sembra essere l’unica minaccia.

In realtà di strada sembra ce ne possa esser ancora da fare soprattutto in considerazione della linearità del movimento in essere e con un VIX sempre molto basso (area 11,50 tenuta saldamente).

In basso il grafico dell’S&P500 con in evidenza la solidità del canale e della struttura rialzista.

 

 

 

Viaggiamo al momento nella parte centrale del canale e ci siamo lasciati alle spalle area 2.480 che ha contenuto i rialzi nelle ultime settimane.

Facciamo notare che la compressione del grafico è settimanale, per evidenziare come area 2.480 abbia tenuto per circa due mesi e sia stata violata solo nell’ultima seduta, quella di venerdì scorso e proprio in chiusura di contrattazione per la scadenza di settembre del derivato.

Crediamo che le quotazioni abbiano bisogno di una pausa di consolidamento, pausa che rappresenterebbe occasione per ingresso a prezzi sicuramente migliori. Proprio area 2.480 crediamo possa rappresentare un buon punto di ingresso, non volendo “correre dietro” al mercato.

Prudenza, attenzione e, come sempre, buon trading!!

 

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Eurostoxx: analisi grafica Rep. 61/2017

giovedì, 28 settembre 2017 da Luca Bersani

EUROSTOXX: analisi grafica

Consueto appuntamento settimanale con l’aggiornamento sullo stato di salute dei mercati.

Qui in analisi l’indice Eurostoxx: venerdì giornata di scadenze tecniche per i futures dei maggiori mercati mondiali e quindi anche per il derivato in oggetto. Il derivato conferma la struttura e l’intonazione saldamente rialzista, conseguente alla rottura del canale.

Nel grafico in basso in evidenza, infatti, la fuoriuscita dal canale ribassista che ha guidato le quotazioni per tutto il periodo estivo. L’11 settembre assistiamo alla rottura del trend line che ha fornito per più di 4 mesi valide indicazioni sull’andamento del mercato e quindi ottime opportunità di ingresso sulle resistenze e sui supporti dinamici che via via si venivano a formare.

 

  

Abbiamo segnalato con la freccia in blu la giornata dell’11 settembre (data oltretutto molto particolare), perché come detto in precedenza è la giornata nella quale abbiamo assistito alla rottura del canale ribassista e quindi di fatto alla fine della struttura ribassista. Ci aspettiamo sicuramente un pull back sulla linea di rottura, che rappresenterebbe l’occasione di ingresso a mercato per coloro che non sono ancora entrati, poco fiduciosi sulla rottura. Viaggiamo saldamente sopra a tutte le medie mobili di riferimento e quindi sia a quelle di breve che di medio che di lungo periodo.

La stagionalità non è favorevole ma assistiamo da inizio anno, ormai, ad un andamento sempre in controtendenza rispetto alle classiche stagionalità e quindi sia in maggio che in settembre, mesi solitamente deboli e negativi, i mercati hanno avuto la forza per continuare a credere in un trend positivo sulla scia di quanto avveniva in America.

Invitiamo alla cautela e mettiamo il lettore in allerta sulla possibilità di un imminente storno delle quotazioni e quindi preferiamo prendere posizione se e quando assisteremo ad una correzione in grado di ricondurre le quotazioni sul canale ribassista rotto la settimana scorsa.

Se allarghiamo un po’ di più l’orizzonte temporale delle quotazioni notiamo ancora il massimo dell’aprile del 2015 in area 3.800 che rappresenta, al momento, l’approdo naturale di questo movimento rialzista in essere. In basso il grafico con in evidenza il massimo appena ricordato.

 

Di strada per arrivare sul precedente massimo del 2015 ne abbiamo ancora tanta da fare, quindi di occasioni per ingressi long sul mercato non mancheranno. Calma, cautela attendiamo opportunità di ingresso a migliori prezzi, ce ne saranno sicuramente!!

Come sempre buon trading.

 

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EUR/USD: analisi grafica Rep. 60/2017

mercoledì, 13 settembre 2017 da Luca Bersani

EUR/USD: analisi grafica

Oggi vogliamo proporvi una analisi sul rapporto tra l’euro e il dollaro.

In basso il grafico che raffigura il rapporto tra le due valute dal gennaio del 2001, da quando cioè l’euro è entrato prepotentemente nelle nostre vite e nelle nostre economie.


 

 

 

 

 

 

Tralasciamo in questa sede di commento le motivazioni che hanno portato le banche centrali a stabilire i prezzi di concambio tra l’euro e le diverse valute: molti dei problemi che abbiamo incontrato successivamente e che di fatto stiamo ancora affrontando dipendono in larga misure da quelle scelte, non sempre e non tutte di natura strettamente economica. 

Balzano subito all’occhio:

  1. l’area di doppio minimo a cavallo tra il 2001 e il 2002 in area 0,85 cent.
  2. L’area di doppio massimo a cavallo tra l’aprile e il luglio del 2008 in area 1,65
  3. Il canale discendente che da quel massimo ha guidato il rapporto tra le due valute, di fatto ancora in vita.

Sostanzialmente superata la crisi finanziaria che aveva ad un certo punto messo in dubbio l’esistenza stessa della valuta, soprattutto a cavallo della crisi finanziaria della Grecia, la valuta ha incontrato in area 1,05 un supporto decisivo per la fine di un down trend piuttosto lungo e piuttosto violento.

Il rapporto tra le due valute è entrato, quindi, in una congestione rettangolare che per due anni (dal marzo del 2015 all’agosto del 2017) ne ha contenuto i movimenti.

Le cose iniziano a cambiare con l’elezione del nuovo presidente americano, Trump, e con gli annunci e le promesse da lui fatte in campagna elettorale: scelte di politica economica che prediligono un dollaro debole nei confronti delle maggiori valute concorrenti anche per rafforzare le esportazioni.

Nel mese di luglio l’euro rompe gli indugi e fuoriesce dalla congestione rettangolare prima accennata mettendo a segno un rialzo che ha portato la valuta europea sui massimi degli ultimi tre anni in area 1,19.

Adesso siamo alle prese con la forte resistenza di area 1,20, rotta la quale si aprono ulteriori ed ancora più importanti spazi di apprezzamento.

Il canale individuato consentirà di avere un riferimento in ottica di resistenze dinamiche che via via avremo con il passare delle sedute che attualmente transita per area 1,25 ma che più passeranno i giorni e più si avvicinerà alla resistenza statica individuata in area 1,0, raggiunta la quale prenderemo profitto.

Non si scorgono al momento inversioni di tendenza, soprattutto in considerazione delle scelte di politica economica che la presidenza ha idea di mettere in campo anche e soprattutto nel secondo anno di presidenza Trump.

Nel grafico in basso la rottura della congestione rettangolare che ha ingabbiato le quotazioni all’interno del range 1,05-1,15, rotta la quale ci aspettiamo adesso una fase di consolidamento su questi livelli e un approdo in area 1,25 (proiezione della congestione) dove, come detto, prenderemo profitto.

 

 

 

 

 

 

Per chi non avesse cavalcato questa onda rialzista consigliamo prudenza ed eventualmente un ingresso long di euro sul pull back in area 1,15 che ci aspettiamo nei prossimi giorni.

Crediamo, tuttavia, che la parte più importante del movimento la abbiamo alle spalle e ancora grossi margini di apprezzamento al momento non ci dovrebbero essere.

Per il resto, come sempre, buon trading!!

 

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S&P500: analisi grafica Rep. 55/2017

martedì, 12 settembre 2017 da Luca Bersani

S&P500: analisi grafica

La settimana entrante sarà l’ottava che vedrà gli effetti sul mercato americano del tanto atteso e temuto uragano Irma. Sarà soprattutto lo stato della Florida a dover fare i conti con il devastante impatto dell’uragano: sotto gli occhi di tutti le immagini dell’esodo biblico della popolazione alla quale è stato chiesto di abbandonare le proprie abitazioni e di mettersi in salvo allontanandosi il più possibile dall’occhio del ciclone.

Sui mercati l’impatto sarà particolarmente rilevante sui prezzi del petrolio e soprattutto sui conti e sui bilanci delle compagnie assicurative, alcune delle quali (le più esposte) rischiano il default a causa degli ingenti risarcimenti che saranno costrette a pagare.

Il passaggio dell’uragano sta avendo un forte impatto, come detto, sulla commodity del petrolio a causa della chiusura di numerose raffinerie (alcune solo a scopo precauzionale altre a causa dei danni che già si stanno registrando): solo nella giornata di lunedì 28 agosto il brand ha perso in una sola seduta più del 4% del suo valore. Nelle sale operative si rileva come la situazione coreana, l’uragano e le tensioni su tassi d’interesse e inflazione, stiano determinando tensione tra gli investitori.

Ricordiamo ancora una volta che dal minimo fatto registrare nel marzo del 2009 (fallimento Lehman) il mercato ha registrato una crescita continua per otto anni e mezzo con un rendimento medio annuo del 18%!!

Le opinioni a questo punto si dividono:

  • Una parte degli analisti ritiene che i massimi per il 2017 li abbiamo già raggiunti in area 2500.
  • Un’altra parte (minore) ritiene che ci sia ancora della strada da fare con il completamento di una nuova onda rialzista –la quinta onda del ciclo di Elliott- con target molto ambiziosi in area 3.000 basis point.

Graficamente il mercato galleggia da qualche settimana in prossimità dei suoi massimi, disegnando una congestione rettangolare, oltretutto nella parte alta del canale, nel quale sono inseriti i corsi, canale che fornisce da mesi ottimi segnali d’ingresso e di uscita sui suoi supporti e resistenze dinamiche.

Venerdì 15 settembre andranno a scadenza i futures di settembre e questo potrà provocare dei movimenti erratici e alle volte incomprensibili.

Noi ci sentiamo di consigliare ancora più prudenza del solito, attendendo un segnale chiarificatore che potremmo indicare nella rottura dei precedenti massimi (area 2.500) per aprire posizioni long sul derivato scadenza dicembre ovvero la rottura, con chiusura migliore se settimanale, di area 2420/2405 per cavalcare una correzione più importante.

Postiamo in basso un grafico del derivato dal febbraio del 2016, mese dal quale è partita l’ultima gamba di rialzo di fatto ancora in essere.


 

 

 

 

Le quotazioni galleggiano pericolosamente in prossimità dei massimi assoluti – area 2500- senza riuscire evidentemente ad averne ragione. Anche in questo caso il canale ha offerto sempre delle ottime occasioni d’ingresso a mercato per operazioni veloci di trading. Attendiamo ora gli sviluppi e gli esiti delle situazioni esogene al mercato che evidentemente saranno fondamentali per l’andamento delle prossime sedute.

Prudenza, attenzione e, come sempre, buon trading !!

 

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EUROSTOXX: analisi grafica Rep. 57/2017

martedì, 12 settembre 2017 da Luca Bersani

EUROSTOXX: analisi grafica

Settimana di scadenze tecniche per il derivato sull’indice eurostoxx: la giornata di venerdì vedrà, infatti, la scadenza del futures di settembre e le nostre riflessioni le faremo ovviamente da settimana prossima su quella scadenza. In questo momento i corsi sono, dal massimo fatto registrare nel mese di maggio in area 3.650, inseriti in un canale discendente che lo ha guidato per tutto il periodo estivo in modo molto preciso. Le quotazioni hanno reagito in modo sempre puntuale sui supporti e sulle resistenze dinamiche che il canale nel corso delle settimane disegnava.

Siamo adesso, come detto, nella parte alta del canale con la necessità di prendere finalmente una strada.

Notiamo dal grafico in basso come il momento sia cruciale: il derivato tenterà di rompere il canale e riprendere il movimento rialzista interrotto nel mese di maggio.

 

 

 

 

Dunque long alla rottura del canale e quindi con la violazione di area 3.470 con primo obiettivo area 3.520 e in rottura la successiva area di resistenza, la fascia compresa tra 3.580 e i 3.600 basis point.

Short, viceversa, alla violazione di area 3.380/3.360 con primo target area 3.320/3.300.

Come sempre buon trading.

 

DISCLAIMER

Questa analisi non costituisce in alcun modo un servizio di consulenza finanziaria, né offerta al pubblico: le informazioni pubblicate sono di natura standardizzata e generale e non costituiscono pertanto una precisa raccomandazione ad investire, ad acquistare o vendere alcuno degli strumenti finanziari analizzati. 

Eventuali decisioni di investimento che ne dovessero conseguire sono assunte, da parte dell’utente, in piena autonomia ed a proprio esclusivo rischio.

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